mercoledì 2 giugno 2010

2° racconto ( si fa per dire)

Nel leggere quelle poche e oramai sbiadite parole sentì gli occhi inumidirsi: non che fossero particolarmente tristi, tutt'altro ma quei vocaboli lo riportarono indietro nel tempo e si sa quanto siano emotivamente dolorosi questi salti temporali.
Ricordò con una precisione impressionante quell'istante di 57 anni prima al bar “dell'angolo” - così si chiamava -
Era seduto assieme a laura ad un tavolo vicino all'ingresso e stavano assaporando i primi raggi di un timido sole primaverile bevendo dell'ottimo caffè.
Rivide la mano di Laura che gli porgeva uno di quei cioccolatini che contenevano oltre alla pralina quei fogliettini dove solitamente vi era qualche aforisma, qualche frase più o meno nota.
L'immagine di se stesso intento a srotolare con curiosità il bigliettino era nitida più che mai così come il ricordo di quello che era scritto su quella velina trasparente. Laura, curiosa aveva allungato la mano e gliela aveva sottratta dalle dita. Vide i suoi occhi agili scorrere lo scritto a sua volta e gli parve di udire, come allora , la sua voce mentre lo leggeva con finta ufficialità: "questo è il dono della buona sorte per chi non dovrà temere nulla, neppure la morte”....